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Lorenz

“Pronto”
“Ciao Lorenz”
“Ciao Uolter”
“Allora, domani ci si vede alle 8.00 al primo autogrill dopo Agrate, ok?”
“Okkey”

Okkey, scritto in questo modo, per esteso, perché tu lo pronunci così.

Quante strade, quanti chilometri. Su per i monti e lunghi trasferimenti in autostrada che non diventavano mai noiosi perché si chiacchierava per ore, da casco a casco, con l’auricolare bluetooth che abbiamo comprato assieme. Perché con la moto e quel che ci girava attorno le cose si facevano assieme.

“Uolter, domani mi consegnano la moto nuova a Bergamo, mi accompagni?”
“Certo Lorenz, a che ora?”

Dopo aver ritirato la moto siamo andati a farci un giro a Valcava e c’era il ghiaccio… minchia che ridere (si fa per dire). Era Dicembre ed eravamo solo con i jeans perché il giro in montagna non era previsto e faceva un freddo pazzesco.

Sulle Dolomiti, in uno dei giri più belli fatti assieme, abbiamo anche dormito assieme nel letto matrimoniale e da quel giorno non giro più senza i tappi per le orecchie; figa, russavi come un trattore!

Refuge Napoléon, Settembre 2015

Refuge Napoléon, sulla strada che porta al Col de Vars, in Francia, eravamo in quattro seduti al tavolo a mangiare, tu con l’immancabile insalata e noi altri con carne e patatine ammirando il panorama dei monti riflessi nel laghetto a pochi passi da noi.
Ho quasi sempre organizzato io i giri da fare in moto, selezionando di volta in volta passi di montagna nuovi o località mai viste prima. Per questo motivo, il più delle volte, comandavo il trenino di moto facendo da apripista.
Dialogo:
“Qualcuno vuole stare davanti a tirare un po’ il gruppo? Lorenz, dai, con la tua Ducatona
Simone e Giacomo hanno risposto “No”; tu hai scosso la testa da destra a sinistra e poi hai detto No. Tu facevi così, scuotevi sempre la testa per dire no.
Subito dopo hai aggiunto:

“No perché fai delle traiettorie molto belle da seguire, quindi preferisco stare dietro”
“Grazie Lorenzo, che bel complimento!”

Che dire.
Lorenzo, mi manchi.

Anno 2010

28

Mi piace quando starnutisci senza rincorsa: solo ciù, senza eh-eh.

La tua parola d’ordine è organizzazione e ordine. La Madre di tutte le liste è sempre presente quando prepari i bagagli per le vacanze. Anche tu però hai dei momenti di totale ribellione, e lo dimostri quando lasci l’incarto delle caramelle in giro per casa!

Mi piace quando rimani seria alle battute sceme. E quando ridi facciamo tutti festa!

Grazie a te ho iniziato a sciare.

Sei cintura nera di pigiama.

Mi piace osservarti mentre leggi, e tu leggi moltissimo.

Sei determinata, molto.

Vorrei avere la tua memoria (pazzesca) e il tuo incredibile senso dell’orientamento. Io sono riuscito a perdermi tra Via Padova e Viale Monza.

Adori i film di Natale, anche quando non è Natale.

Piedi e mani ghiacciati, sempre!

Mi piace quando gridi e dici le parolacce verso la tv quando guardi la partita di calcio.

Anche mentre guidi dici le parolacce. Però guidi molto bene.

Mi piace quando la sera fai a gara a chi non va per ultimo a fare la doccia per non dover pulire i vetri e le piastrelle.

28 anni fa ci siamo baciati per la prima volta.

Ben oltre la metà della mia vita l’ho vissuta al tuo fianco e mi dispiace solo non averti conosciuta prima.

Si cresce

20 settembre 2018, data importante per casa Perrucci.

Davide, il primogenito quasi 14enne, è definitivamente cresciuto. E non mi riferisco solo fisicamente.
Quest’anno ha iniziato il liceo. Roba seria, insomma.

Questa mattina lo è diventato ancor di più.
Ieri sera, prima di andare a letto, breve tutorial sull’utilizzo della sveglia.

sveglia

ore 6.35
La sua sveglia ha suonato. L’ha spenta e si è alzato senza battere ciglio.

È diventato autonomo, anche in questo.

È diventato grande.

Bravo Davide!

27

Bionda, con i capelli lunghi e i ricci. Erano gli anni della permanente.

Splendida nella tua giovane età. 18 anni. Eri una teenager!

Sono passati 27 anni da quando ti ho dato il primo bacio. Ventisette!
Era il 21 Gennaio del 1991. Eravamo nella tua cameretta. Lo ricordo come se fosse ieri.
Sai la storia delle farfalle nello stomaco? Tutta roba vera!

Che emozione.

Ora i capelli li porti corti e sei sempre splendida, io non ne ho quasi più, però sono dimagrito!
È evidente che il nostro rapporto si basi su radici solide che vanno va ben oltre le apparenze, anche perché quando ci siamo conosciuti indossavamo le giacche di montone.

Buon Primo Bacio, Amore Mio.
Walter

P.S. Siamo belli, anche con il montone!
P.P.S. Vedi di farti passare la tosse in fretta, perché altrimenti non ti posso baciare.

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Assistenza biciclette Bicimania Milano, la mia esperienza

Se il tuo interesse è il mondo running o bicicletta, ti trovi nel posto giusto. Il negozio è molto bello e fornito e si trova a Milano in via Adriano, 85.

Non è però tutto rose e fiori, ahimè.

La mia esperienza con il reparto assistenza bici è stata a dir poco sconvolgente.

Eccola:
Il 17/06/17 ho portato la mia bici per avere assistenza sull’ammortizzatore (marca FOX) rimasto bloccato a seguito di una perdita d’olio.

Dopo una prima ispezione, se la riparazione in loco non fosse stata possibile, il pezzo sarebbe stato mandato alla casa madre (VITTORIA) e sarei stato avvisato telefonicamente. Tempo previsto per l’operazione 2 settimane.
Due settimane, giusto in tempo per godermi la casa presa in montagna nel mese di luglio!
Ho chiesto anche di sostituire il collarino reggisella, mettendone uno a sgancio rapido perché quello installato sulla mia Cannondale è con la vite a brugola.

Il Signore che mi ha accolto e che ha compilato la scheda di lavorazione, mi ha proposto una bici “sostitutiva” per un giorno! WOW, che servizio. Proposta che ho declinato per impossibilità di utilizzo in quel fine settimana.

Dopo 4 giorni di silenzio, decido di chiamare in negozio, così, giusto per avere notizie. Come risposta ottengo uno sconvolgente:

Chi ti ha fatto la scheda di registrazione della bici? No perché la tua bici non è stata nemmeno guardata!

“Come? Non è stata guardata? Quindi le due settimane ora diventeranno tre!” rispondo.

“La smonto subito e domani mando l’ammortizzatore alla VITTORIA”

“Ok, mi raccomando, tenetemi aggiornato, per piacere”

Stacco

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Tutti al Cinema con 2€

Da qualche mese il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM, ANICA e ANEC hanno promosso un’iniziativa interessante che fissa il costo del biglietto del cinema (presso le sale aderenti) a soli 2€, valida ogni secondo mercoledì del mese. Per info http://www.cinema2day.it/

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Ieri sera per la prima volta io e la bionda Barbara, abbiamo approfittato dell’iniziativa e, sfruttando la nonna Angela come baby-sitter, siamo andati a vedere Passengers, un film ambientato nello spazio – ma non di fantascienza – con effetti speciali degni di nota e una storia potenzialmente interessante.

Se volete sapere di più leggete qui: http://www.mymovies.it/film/2016/passengers/

Arriviamo al cinema mezz’ora prima per ritirare i biglietti prenotati il giorno prima.
Il parcheggio è un delirio: sembra di essere al centro commerciale la vigilia di Natale!
Scarico la moglie per farla andare alle casse mentre cerco un posto. Giro come una trottola per 10 minuti. Le auto sono centinaia. Volti affranti si scorgono dietro i vetri delle auto che continuano a girare a passo di lumaca tra le file di auto parcheggiate. Continua a leggere

La Farmacista

Sabato pomeriggio.

Esco dopo pranzo con i due figli per andare a fare una commissione: Davide (il primogenito 11enne) ha bisogno di un paio di scarpe solide, che tengano l’acqua e che possibilmente non costino uno sproposito, per affrontare una settimana di Camp estivo in Trentino, a Canazei.

Barbara è ammalatissima, quindi rimane a letto sotto almeno 3 coperte.

Si prospetta un lungo pomeriggio in cerca della scarpa impossibile.

Il menù prevede come prima tappa Cisalfa di Cinisello, il vecchio Longoni Sport.
Decathlon come seconda possibilità e Sport Specialist a Lissone come ultima spiaggia.

Arriviamo da Cisalfa e andiamo dritti al reparto montagna.
Guardo la parete espositiva e TAAC… eccole

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Solide, waterproof, hanno il colore giusto per un interista e non costano uno sproposito.

Perfetto.

Davide, Alice, faccio un giro veloce e poi andiamo, ok?
Sì papà“, rispondono in coro. “Stiamo qui sulle cyclette“.
Mi raccomando, state attenti“.
Sì papà“, rispondono ancora in coro.

Faccio un paio di zig-zag tra le corsie.

Passano 2 minuti e…

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Una mano da incubo

Martedì, ore 4.00.

Mi sveglio.
Guardo l’orologio.
Dormono tutti.
Al mio fianco però Barbara è agitata.
Le poso una mano sul fianco per tranquillizzarla e…

“AHHHHHH!!!”

Inizia ad urlare e a respirate in modo accelerato.

“AIUTO, UNA MANO!”

Continua a voce sempre più alta.

“Sì è la mia!” cerco di risponderle.

“AIUTO AIUTO”

Miseriaccia, mi è venuto un coccolone. Avrò perso due anni di vita.

Ti ho solo appoggiato la mano sul fianco” le dico.
Ma non serve a nulla parlarle, anche perché in realtà non si è mai realmente svegliata e ora dorme come se nulla fosse.

Risultato:
Lei dorme alla grande.
Io con gli occhi sbarrati.

Martedì, ore 7.00.

Barbara, mi spieghi cos’è successo stanotte?
Ho fatto un brutto sogno e mi sono spaventata a morte!
A chi lo dici, urlavi come una pazza, sono io che mi sono spaventato“. “Vabbé dai, racconta!

Insomma, stavo rifacendo il letto e mentre infilavo le lenzuola sotto al materasso è spuntata una mano che mi ha afferrato il braccio!

Scusa ma tu sogni di rifare il letto?

Il prelievo

Sabato, ore 7.00.

Bip bip bip bip.
La sveglia.
Bip bip bip bip.
Suona.
Bip bip bip bip.
La spengo.
Clic.

Devo fare gli esami del sangue, mi alzo presto perché non voglio trovare troppa gente.

Entro nello studio medico e prendo il numerello, 46. Alzo lo sguardo verso e il pannello luminoso che indica che è il turno del n. 35.
Prendo posto e mi metto a leggere (Il potere del cane di Don Winslow) in attesa del mio turno.
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Il libro è davvero bello e la storia mi coinvolge a tal punto che quando alzo lo sguardo mancano solo un numero al mio turno.
Accettazione e via, sono pronto.

Buongiorno dico alla Dottoressa.
Buongiorno, si sieda mi risponde con l’accento di qualche paese dell’est Europa.
Grazie“.
Appoggi il bene il braccio“.
Ecco
Appoggi il bene il braccio mi ripete.
Sì, è appoggiato
Appoggi il bene il braccio insiste la Dottoressa.

:O

“Miiii, ho capito!!!” (come direbbe Aldo), penso.

Sì, ho capito, è già tutto appoggiato!

Finalmente la Dottoressa si convince che il mio braccio sia totalmente appoggiato al bracciolo ed inizia a tastare le vene.
Dopo qualche secondo mi chiede: Continua a leggere